Per chiunque si ritenga un esperto di vini, o anche soltanto un discreto intenditore ‘in erba’, e abbia al contempo qualche velleità imprenditoriale, il sogno della vita sarà senz’altro quello di aprire una enoteca. E, oggi come oggi, non è nemmeno un’idea tanto bizzarra: perchè questo tipo di locali – che pure possono vantare una lunga tradizione – sono in larga diffusione e sono sempre più frequentati e apprezzati (anche se al giorno d’oggi vengono piuttosto chiamati ‘wine bar’: perchè fa più tendenza!).
Vediamo quindi insieme che cosa è necessario fare, nei dettagli, per potere aprire la nostra enoteca.
Innanzitutto, dovremo trovare il posto adatto: data la merce che andremo a commerciare, dovremo tenere presente un fattore fondamentale, cioè quello relativo all’ambiente in cui la conserveremo. Per dei vini, come è noto, le cantine sono l’ideale: quindi converrebbe avere un ampio spazio sotto terra o comunque al fresco, sempre a nostra disposizione.
Una volta trovato il posto giusto, poi, dovremo fare in modo di registrare l’attività commerciale. Per fare ciò, occorrerà purtroppo darsi un bel po’ da fare con istituzioni e burocrazia varia: infatti, per aprire un locale è assolutamente necessario disporre delle licenze e dei permessi che vengono attribuiti dal Comune, dalla Asl (per quanto riguarda, chiaramente, l’igiene del posto in cui svolgeremo l’attività) e infine della registrazione alla Camera di commercio.
Ecco quindi che andremo ad affrontare una questione molto più piacevole (per quanto solitamente anche abbastanza onerosa): quella degli arredamenti. Una volta che avremo scelto il posto e avviato le pratiche necessarie per ottenere i permessi, non perdiamo assolutamente tempo! Mettiamoci subito all’opera per rendere accogliente e accattivante la nostra futura enoteca.
Se volete qualche aiutino, tenete presente che, solitamente, questo tipo di locale dispone di arredamenti parecchio rustici, basati sul legno, che richiamano la natura e la campagna.
Ecco infine che approdiamo alla fase commerciale vera e propria della questione: giunti a questo punto, infatti, non ci rimarrà da fare altro che scegliere quali e quanti vini mettere in cantina.
Per la qualità, in genere, conviene sempre puntare su qualche prodotto tipico, magari difficile da trovare nei dintorni, oppure proporre una carta tematica dei vini, che può essere impostata su base regionale, nazionale o sui sapori stessi dei prodotti.
In questo momento il sommelier che è in voi si risveglierà: lasciate fare a lui!.