Aprire un’impresa edile, coi tempi che corrono, potrebbe essere rischioso, ma che comunque, potrebbe portare nelle proprie tasche un buon guadagno, una volta che questa viene avviata: di seguito, ecco come poter aprire un’impresa edile.
Come primo passo da compiere, per poter aprire un’impresa edile è opportuno rivolgersi inizialmente alle associazioni come CNA o Confartigianato, in maniera tale che queste possa dare delle delucidazioni maggiori su come procedere e su eventuali rischi che si possono correre, e permettere quindi di avere un’idea maggiormente concreta sul da farsi, eliminando qualsiasi dubbio e decidendo se aprire o meno la propria impresa edile.
Il secondo passo da compiere, dopo essere certi di avere i requisiti necessari per aprire la propria impresa, ovvero essere maggiorenni, essere cittadino italiano e produrre beni o servizi, assicurandosi che l’imprenditore svolga questo tipo di attività come attività primaria, è quello di recarsi alla Camera di Commercio, recando nella sede più vicina alla propria città di provenienza, in maniera tale che si possa procedere alle creazione della propria impresa edile.
Dopo la registrazione però, occorre decide se operare nel settore pubblico o privato: nel primo caso, ovvero in cui si decida di operare nel settore pubblico, bisogna tenere presente che bisogna soddisfare alcuni requisiti a seconda dell’entità monetaria dell’appalto stesso: nel caso in cui questo sia compreso tra una fascia che parte dai 12.500 ai 150.000 euro, occorre possedere i requisiti fisici e finanziari presenti nel momento del versamento del capitale iniziale, mentre se l’appalto supera i 150.000 euro, occorrerà possedere l’attestazione SOA rilasciate da società autorizzate dall’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici. Nel caso in cui su operi nel settore privato bisogna soddisfare le stesse condizioni, mentre se l’importo è di piccola entità, basterà l’attivazione dell’oggetto sociale..
Penultimo passo da compiere risulta essere quello di scegliere la denominazione sociale che s’intende dare alla propria società, ricordandosi che ogni denominazione ha una caratteristica differente: la SRL, chiamata anche società semplice attribuisce le responsabilità dell’impresa solo ai dirigenti, la SAS evita che i soci accomandanti, ovvero i non dirigenti non vengono inseriti nella procedura di fallimentare nel caso di fallimento dell’impresa, la SPA permette ai vari soci di essere responsabili in base al numero di azioni che possiedono, la SAPA deve essere registrata nel Registro delle Imprese, la SNC permette ai soci di avere responsabilità illimitate e la Società Collettiva permette ai soci di ottenere profitto e servizi maggiori rispetto quelli che deriverebbero da un lavoro avvenuto privatamente senza associazioni.In base a queste differenze, bisognerà, come detto precedentemente, scegliere il nome della ragione sociale della propria impresa edile.
Infine, ultimo passo importante è quello di ricordarsi di rinnovare periodicamente la propria qualifica di imprenditore edile, semplicemente soddisfacendo i requisiti precedentemente elencati ogni cinque anni, durata appunto della qualifica di imprenditore.